Architettura
La Città
Architetture religiose
Concattedrale di San Pietro Apostolo
Edificata fra il 1073 e il 1295, la Concattedrale di San Pietro Apostolo è una costruzione romanico-pugliese anche se la facciata è stata rimaneggiata con l'apertura di tre finestre in stile barocco. Pregevole il baldacchinoposto sopra l'ingresso principale. All'interno, ristrutturato nel Settecento, spiccano stalli intagliati del coro.[2]; all'interno si venerano le sacre reliquie dei tre santi protettori della città di Bisceglie: S. Mauro Vescovo, S. Sergio e S. Pantaleone. Le reliquie furono rinvenute a Bisceglie nel 1.167; secondo la tradizione Sergio e Pantaleone erano due cavalieri che, giunti in Puglia per arrestare il Vescovo Mauro, furono invece da questi convertiti al cristianesimo e successivamente martirizzati dal Proconsole romano di Venosa. Ai tre Santi la città di Bisceglie si affidò in occasione della peste del 1.736, del colera del 1.836 e in altri momenti di pericolo. Di recente è stata restaurato un enorme affresco all'esterno della cattedrale raffigurante San Cristoforo, dipinto intorno all'Ottocento dal pittore Vito Calò.
Chiesa di Santa Margherita
Fu costruita in stile romanico nel 1197 con evidente cupola centrale e contenente ai lati le Tombe dei Falconi (gli unici del genere nell'Italia meridionale) con tendenze gotiche: il primo sepolcro, incompleto, con figura giacente di guerriero, è dedicato a Basilio e Mauro Falcone; il secondo, dedicato a Riccardo Falcone, opera di Pietro Facitulo barese, ha un ricco baldacchino ornato di rilievi e trafori; il terzo sepolcro, destinato ai fanciulli dei Falconi, opera di Anseramo da Trani, ha un bizzarro baldacchino ad arco trilobo su due colonnine.
Chiesa di Sant'Adoeno
Edificata nel 1074, è la chiesa più antica di Bisceglie. Fu notevolmente rifatta nel corso dei secoli, di cui sono rimasti inalterati solo la facciata ed il rosone; all'interno sono numerose le raffigurazioni di animali e del santo. L'unico elemento romanico rimasto è un prezioso fonte battesimale databile all'XI secolo con sei figure scolpite ad altorilievo. Attualmente il fonte battesimale è in corso di restauro.
Chiesa di San Domenico
Fu edificata nel XII secolo e concessa ai frati Domenicani. Attaccata alla chiesa sorge un convento, ovvero l'odierno Palazzo Municipale. Vi si conserva un antico dipinto di Santa Maria di Giano e un olio su tela raffigurante Sant' Antonio Abate del XVIII secolo.
Chiesa di San Luigi
Fu edificata nei primi del cinquecento sui ruderi della tempietto di San Ludovico, luogo di sepoltura di Luigi I d'Angiò, caduto in seguito a combattimenti svoltisi nel contado di Bisceglie per la riconquista del territorio. La chiesa fu riconsacrata dal vescovo Pompeo Sarnelli nel 1693, ma l'aspetto attuale risale a lavori effettuati tra il 1774 e 1784; la facciata è chiaramente barocca e all'interno presenti numerose pitture murarie, tarsie lignee degli organi ed intagli di argento. Molto bella la grande cupola, ricca di stucco e grisaglie.
Basilica di San Giuseppe
Fu costruita in stile del tutto romanico all'inizio dell'XX secolo.
Architetture civili
Palazzo Tupputi
Risale al XVI secolo ed è caratterizzato dalla facciata a bugne.
Siti archeologici
Nel territorio di Bisceglie si conservano alcuni dolmen:
- Dolmen della Chianca: databile al Bronzo medio (XVI - XIV secolo a.C. ) è il dolmen più importante in Europa per dimensioni e bellezza, in ottimo stato di conservazione. Tutto il materiale litico impiegato è in calcare proveniente dal territorio circostante. Il corridoio - lungo 7,50 m - è formato da lastroni piatti, infissi verticalmente nel terreno, di altezza notevolmente inferiore rispetto a quelli della cella. Pertanto, la lunghezza totale è poco meno di 10 m ed ha l'ingresso rivolto ad est.
- il Dolmen Frisari: si è salvato ben poco. Questo dolmen si affaccia ai primi declivi della sponda sinistra della caratteristica incisione carsica di Lama dell'Aglio, in prossimità del crocevia di confine con i territori di Molfetta e Ruvo di Puglia, non molto distante dal Casale detto Torre Navarrino, passato alla storia per un cruento episodio ivi consumatosi nel 1600.
- il Dolmen di Albarosa, sulla strada Bisceglie -Ruvo di Puglia.
- il Dolmen di Giano, così detto perché si trovava nelle immediate vicinanze del "tempio di Giano", antica costruzione che taluni fanno risalire ai tempi pre-cristiani, seriamente minacciata dalla costruzione di nuove strade complanari durante la costruzione della nuova Strada Statale 16 Adriatica. Di questo Dolmen non resta più niente, se non minutissimi frammenti di roccia.
In territorio di Corato, poi, non lontano dal confine con Bisceglie, si può ancora visitare il cosiddetto "Dolmen dei Paladini".
Siti di interesse naturalistico
Zona Pantano-Ripalta
La località, che occupa un'area pari a 685 ettari lungo la costa fra Bisceglie e Molfetta[3], è definita di interesse naturalistico nel Decreto Ministeriale n. 30 del 1º agosto 1985, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 06/02/1986.
Rappresenta, a seguito della sua sostanziale integrità paesaggistica, un elemento morfologico e strutturale di grande importanza per la definizione olistica del paesaggio costiero e carsico pugliese. Il paesaggio vegetale, guardato nel suo insieme, è caratterizzato da campi agricoli: dominano l'olivo, il mandorlo, i vigneti con impianto a tendone e gli orti disalberati, segno evidente che la mano dei coltivatori ha contribuito non poco a trasformare il luogo, un tempo completamente ricoperto da vegetazione tipica delle zone umide e della macchia mediterranea.
Lo scenario è inesorabilmente destinato a cambiare in quanto i campi coltivati sono progressivamente abbandonati e sostituiti da ampie distese di erbacce o da villini abbelliti da piante ornamentali di pregio, ma estranee all'ambiente tipico del litorale pugliese.
Grotte di Santa Croce
La grotta è lunga 100 metri, al suo interno è stretta verso l'alto e si allarga progressivamente sino a formare ambienti molto ampi verso il basso. Nella grotta sono state rinvenute concrezioni e stalattiti e reperti risalenti all'industria litica musteriana: 2.200 punte, raschiatoi e schegge. All'Epigravettiano finale (11.000 anni fa) è riferibile l'industria litica del Paleoliticosuperiore: bulini e grattatoi; di grandissima importanza il ritrovamento di un femore di Homo Sapiens Neanderthalensis nel 1955. Le grotte di S. Croce furono individuate nel 1937 da Francesco Saverio Majellaro, al quale è dedicato il Museo Civico Archeologico di Bisceglie. Le grotte possono essere visitate contattando il Gruppo Scout Bisceglie.
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