Cinque biscegliesi visitano "One Rotary Center" a Chicago e partecipano alla Convention Internazionale Rotary a Houston
pubblicata il 14/06/2022
NewsLa dimensione internazionale del Rotary è aspetto consustanziale della nostra realtà associativa: come rotariani ci riconosciamo reciprocamente in tutto il mondo, consapevoli di condividere dei valori universali che nessun confine, territoriale o di altro genere, potrà mai annullare. Vivere, tuttavia, la dimensione internazionale nell’ambito di una convention mondiale è esperienza tanto forte e significativa che non è esagerato credere ciascun rotariano debba farla almeno una volta nella vita. Se a questo si aggiunge l’essere protagonisti di una breakout session insieme agli amici di Colorado Springs ai quali ci lega un rapporto di affetto, stima e collaborazione decisamente al di fuori del comune, allora il quadro diventa quanto mai coinvolgente.
L’esperienza che il Presidente Massimo Cassanelli, Nadia Di Liddo, Gianni Cassanelli, Tatiana Dell’Olio e Giulia Baldini hanno vissuto dal 4 all’8 giugno scorsi a Houston è di quelle che rimangono negli annali di un club, oltre che nel cuore dei partecipanti. E non si tratta semplicemente dell’essere stati a diretto contatto con i dirigenti internazionali del Rotary International, dal Presidente 2021-2022 Shekhar Metha alla Presidente 2022-2023 Jennifer Jones, dai membri dello staff direttivo internazionale a tutti i Presidenti Internazionali che si sono avvicendati negli scorsi anni; si tratta, soprattutto, dell’essere stati a contatto con rotariani provenienti da ogni parte del mondo, con i quali si sono ascoltate le varie relazioni e ci si è divertiti, si è riflettuto sui più scottanti temi di attualità e si è ballato. E se, durante la sessione gestita da noi e dagli amici di Colorado Springs, dal titolo “Dallo Scambio di Amicizia Rotariana al Global Grant”, alla presenza del Governatore del Distretto 2120 Gianvito Giannelli con Lilly e della Governatrice del Distretto 5470 Becky Smith con Rick, molti amici del Nepal, dell’Uganda, dello Zambia, hanno voluto chiedere a Massimo, a Nadia, a Donna Dell’Olio e a Kathleen Saltmarsh-Voss consigli pratici relativi alla realizzazione di una Sovvenzione Globale, a dimostrazione di quanto quelle terre necessitino di somma attenzione e di quanto sia stata apprezzata l’efficienza del nostro club e di quello di Colorado Springs, non si può certamente dimenticare la profonda emozione suscitata, per non fare che un esempio, dal Premio Nobel Kailash Satyarthi nel momento in cui, in una delle sessioni generali, ha affrontato il tema dell’infanzia offesa e vilipesa, della condizione dei bambini costretti a lavorare piuttosto che poter essere liberi di studiare, e ha manifestato il suo orgoglio per aver contribuito a inserire nella Costituzione indiana un articolo che imponesse l’obbligo di istruzione.
Dalla convention si esce motivati ad agire, con l’immagine proiettata di un mondo migliore: “Imagine Rotary” è il motto della Presidente Internazionale 2022-2023 Jennifer Jones, la prima donna nella storia rotariana a ricoprire questo incarico, che nel suo discorso di insediamento ha fatto esplicito riferimento al tema dell’ “empowering girls”, tanto caro a tutti noi nelle sue mille sfaccettature. La preventiva visita, il 2 giugno, al “One Rotary Center” di Evanston, il toccare con mano lo studio di Paul Harris lì ricostruito, l’entrare nell’ufficio del Presidente Internazionale e in quello del Presidente Incoming con le loro spettacolari viste, hanno ancor più fatto percepire lo spirito che animò il nostro fondatore quando, nel 1905, in una Chicago che viveva uno straordinario disordine civile e morale, decise che non si poteva rimanere indifferenti, e che era necessario esprimere concretamente lo spirito d’azione di chi intendeva mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per rendere quel mondo migliore. Da allora quel messaggio si è rivelato di tale straordinaria potenza da coinvolgere milioni di persone in tutti i continenti. Segno che, quando si vuole, si può; e più si può quando, superati i confini, fisici e mentali, si entra in questa grande famiglia internazionale che nella sua connotazione internazionale inevitabilmente va vissuta. L’augurio è che tutti possano, prima o poi, vivere direttamente una tale esperienza; è quello il modo migliore per comprendere appieno lo spirito di Paul Harris e per sentirsi autenticamente e responsabilmente rotariani.
Giovanni Cassanelli