"Come fu che mia nonna fu salvata da David Garrett". Dall'iconologia medievale ai valori rotariani

Data evento: 06/03/2025

Eventi Rotary
"Come fu che mia nonna fu salvata da David Garrett". Dall'iconologia medievale ai valori rotariani

Giovedì 6 marzo 2025, alle ore 20, presso l'Hotel Salsello, i club Rotary di Bisceglie e Trani, insieme ai rispettivi Rotaract e Interact, rivolgendosi ad ogni fascia d'età, hanno promosso, in amichevole conversazione, la conoscenza di uno strano libro, alquanto sorprendente per il titolo, chiarito, ma non del tutto, dal sottotitolo:

Come fu che mia nonna fu salvata da David Garrett. Trattatello di iconologia medievale, edizione di Pagina.

I sei club promotori conoscono l’autrice, Margherita Pasquale, storica dell’arte, studiosa, in passato funzionario della Soprintendenza pugliese e direttore del Castello di Trani, docente di Storia dell’Arte medievale e di Iconologia presso l’Università degli Studi di Bari e la Facoltà Teologica Pugliese, non nuova ad escamotage divulgative, intese a far conoscere e apprezzare storia e arte del territorio soprattutto ai non addetti ai lavori; socia fondatrice del Rotary Club di Bisceglie, past president, insignita della PHF dai Rotary Club di Trani e Bisceglie.

Parimenti noto ai club e in entrambe le città è il brillante interlocutore, Giovanni Cassanelli, musicista e musicologo, Dirigente I.C. ‘Rocca-Bovio-Palumbo-D’Annunzio’ della città di Trani; past president e PHF del club di Bisceglie.

Si è svolto così un piacevole confronto, arricchito dagli interludi pianistici del giovane e valente compositore e musicista, nonché rotaractiano e past president anch’egli, Fabio Di Liddo.

Qualche lume sul contenuto del libro sembra fornire l’immagine in copertina, un’antica scultura raffigurante un musico, intento con passione a suonare una viella, antenata medievale del violino; da qui il riferimento ad uno dei più famosi violinisti del nostro tempo?

E che senso dare al ventilato salvataggio della nonna? La ‘nonna’ in questione è forse la stessa autrice? In tal caso, a definirla ‘mia nonna’ non può essere che un suo nipote. È lui che parla nel libro? Parla al passato, cosa fa, ricorda? E quel che ricorda può in qualche modo interessarci?

In quarta di copertina si profila il nostro inconfondibile territorio, punteggiato dai nomi di quattro città: Trani, Brindisi, Acerenza e Bari. Saranno esse a provvedere quanto occorre al ‘trattatello’?

E che cos’è l’iconologia, che cosa la distingue dall’iconografia? Può servire saperlo?

Con voluta leggerezza di scrittura e in forma dialogica, il libro intende introdurre al mondo complesso e sofisticato del significato delle immagini, dell’iconologia medievale.

Non è un mistero per nessuno che le immagini veicolino, meglio di qualsiasi altro mezzo di trasmissione, concetti e bisogni e che, considerata l’umana natura immaginifica, lo abbiano sempre fatto. Scoprire ‘come’ lo abbiano fatto su supporti diversi dai nostri e in un tempo diverso dal nostro, può intrigare un pubblico che non sia solito frequentare l’iconologia, ma che, davanti a un’immagine, oltre ad eventualmente ammirarla, se ne sia chiesto il motivo della presenza.

Nel libro è privilegiata l’età medievale perché, proprio per quell’età, complici la sua posizione e le sue vicende, la Puglia, anche storica, quindi più ampia rispetto agli attuali confini, dispone di quei supporti in numero particolarmente alto e di qualità notevole: sono soprattutto i portali, e non solo, delle sue celebri chiese romaniche.

Al libro sono garantite maneggevolezza e facilità di lettura dalla veste editoriale, dall’uso di un linguaggio familiare e dalla parca selezione di soli quattro esempi, utili tuttavia a fare la conoscenza di alcuni dei temi frequentemente rappresentati.

Ne risulta che ogni portale romanico è in realtà un’omelia scolpita nella pietra, che le immagini sono i segni di un linguaggio, un tempo universale, di cui abbiamo perso la chiave di lettura, che dette immagini evocano storie sacre e profane, storie che tuttora insegnano.

I grandi temi passati in rassegna sono: l’eterna dialettica tra il bene e il male (chiesa di Ognissanti a Trani); la forza vivificante della resurrezione (chiesa di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi); l’amore del Creatore per le sue creature (cattedrale di Acerenza); il trionfo del Nome di Dio e della sua giustizia (basilica di San Nicola a Bari).